In prossimità del fulmine la temperatura può arrivare attorno ai 10.000° c e i 15.000 ° c.
Bisogna prestare quindi la massima attenzione all’attività elettrica specie in montagna dove i fulmini sono più frequenti.
Il pericolo si preannuncia nei modi seguenti:
- Le aree di epidermide scoperte sono soggette ad una sensazione di solletico.
- Prurito al cuoio capelluto e capelli si drizzano.
- Ronzio e leggero suono degli oggetti metallici.
- Scintille azzurrognole (fuochi di Sant’Elmo) in corrispondenza di oggetti metallici particolarmente esposti (aste, croci di vette, ecc.)
Riportiamo alcune importanti regole da seguire per limitare il pericolo:
- evitare di ripararsi sotto alberi isolati standone lontano 200-300 m.
- Non tenere con sé, in caso di temporale, oggetti metallici specie se acuminati, a maggior ragione allontanarsi dalle vie attrezzate con funi e scale di ferro (vie ferrate) o allontanarsene il più rapidamente possibile.
- Stare debitamente lontani (almeno 50 m) da qualunque conduttore metallico, anche in caso che il fulmine cada a 500 m di distanza, il rischio è enorme.
- Non ammassarsi in gruppo poiché la colonna d’aria calda generata, agisce da conduttore per il fulmine.
- Allontanarsi dalle pareti verticali ed assumere una posizione rannicchiata con i piedi uniti e ginocchia raccolte contro il corpo.
- Durante un’ascensione o in discesa a corda doppia, provvedere a raddoppiare l’assicurazione con spezzoni di cordino o di corda.
- In caso di temporale, ripararsi sotto un’anfratto naturale o una grotta, più a valle possibile, mai in prossimità di creste o guglie rocciose.
- Se non ci sono ripari sicuri è preferibile prendere più acqua possibile perché i vestiti bagnati sono buoni conduttori rispetto al corpo umano e favoriscono la dissipazione della scarica.
- Distese di neve o ghiacciai sono più sicuri del terreno roccioso.
- Si sarà più sicuri dentro un rifugio a rivestimento metallico piuttosto che di legno o pietra.